Romanzo storico, memoire, racconto di viaggi e di avventure, l'opera di Natoli è il racconto di un uomo che visse la propria vita intorno al mito che egli stesso aveva creato di sé. Giuseppe Balsamo, in arte Alessandro Cagliostro, fu indubbiamente il più famoso siciliano del Settecento. Nato a Palermo nel 1743 da una famiglia nobile caduta in povertà, spirito libero e insofferente di ogni regola, fu un impostore, un ciarlatano, un alchimista, ma soprattutto un avventuriero.
A raccontare la sua storia, in un romanzo brillante e avvincente è Luigi Natoli che, tra memoria storica e invenzione letteraria ne ricostruisce le avventure dalle prime scapestraggini, alla scalata al potere come capo massone, fino al processo per eresia.
"Chi io sia," - dice di sé il protagonista - "non lo so neppure io. Ma certo che io sono colui che guarisce gli ammalati, illumina i dubbiosi, soccorre i poveri. Intorno a me sono state scritte sciocchezze e menzogne, perchè nessuno conosce la verità, ma un giorno, quando io sarò morto, si saprà quello che io ho compiuto."
Nato a Palermo nel 1857, Luigi Natoli a diciasette anni iniziò a collaborare con il Giornale di Sicilia. La precoce vocazione letteraria fu consacrata dalla pubblicazione del romanzo I Beati Paoli, oggi riconosciuto come il suo capolavoro. Ma la sua produzione è vasta e spazia dalla narrativa, alla storia, alla poesia.
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