"Tanto per cominciare, Zooey era un giovanotto piccolo, dal corpo estremamente esile. Da dietro (soprattutto dove gli si vedevano le vertebre) sarebbe quasi potuto passare per uno di quegli sparuti bambini di città che ogni estate vengono spediti alle colonie a ingrassarsi e prendere il sole. Visto in primo piano, di faccia o di profilo, era straordinariamente, spettacolosamente bello. La sorella maggiore mi ha pregato di dire che assomigliava all'"esploratore mohicano ebreo-irlandese dagli occhi azzurri che morì tra le vostre braccia al tavolo della roulette di Montecarlo". A salvare in extremis quel volto dall'eccessiva bellezza, se non addirittura dallo splendore, era un orecchio che sporgeva leggermente più dell'altro."
Ficção / Literatura Estrangeira