Sogni in vendita. A che prezzo, però? Mercanti di sogni? Chi sarebbero, costoro? Oggi forse gli inventori di qualche app rivoluzionaria. Nel secolo scorso, invece, coloro che, praticamente, inventarono il cinema. Un qualcosa di rivoluzionario e meraviglioso, qualcosa che riusciva ad accendere l’immaginazione di chiunque. Sesso, soldi a palate, fama.
Tutte queste cose brillavano più dell’oro sotto il sole e tante anime si sono lasciate corrompere, e distruggere, per inseguire il loro piccolo sogno di gloria. Un sogno divenuto incubo, per alcuni. E una ricchezza enorme per quella parte d’America che tutti noi conosciamo come Hollywood.
Ne «I mercanti di sogni» Harold Robbins ci parla dell’industria dello spettacolo sul piccolo e grande schermo e lo fa con la sua solita maestria. Un’industria agli albori che prometteva ogni sfarzo, un richiamo per molte, troppe anime che si sono (s)vendute per quella fame di gloria che ancora oggi, a distanza di decenni, attanaglia cuore e mente. Un libro scorrevole e colmo di verità, una storia nella quale sarà facilissimo riconoscersi e, magari, vedere i propri errori. Un libro dedicato a chi vuol leggere qualcosa di bello e affascinante, qualcosa che non promette nulla eppure mantiene parecchio. Una grande, grandissima dote.
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