Nel magico Oriente, una storia incantata per entrare nel mondo della matematica, per penetrare il segreto dei numeri, per capire il loro stretto legame con i grandi problemi filosofici e morali dell'uomo. Per dimostrare che la matematica possiede non solo verità, ma anche suprema bellezza. "Se contempliamo il cielo in una notte limpida e tranquilla, sentiamo di non poter comprendere le meravigliose opere di Dio. Ai nostri occhi stupiti le stelle formano una luminosa carovana che viaggia in un deserto infinito, dove sterminate nebulose e pianeti erranti seguono eterne leggi nelle profondità degli spazi e ci suggeriscono una nozione ben precisa: l'idea di 'numero'".
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https://it.m.wikipedia.org/wiki/L'uomo_che_sapeva_contare
L'uomo che sapeva contare è un romanzo di Malba Tahan, pubblicato per la prima volta nel 1938, nel quale Beremiz Samir, grande appassionato di matematica e numeri, si reca a Baghdad, dove incontra Hanak Tadè Maiá, giovane uomo che rimane immediatamente impressionato dalle abilità logico-matematiche di Beremiz. Il libro è ambientato a Baghdad, [circa] 1250 A. D.
Il libro parla del viaggio dei due (Beremiz e Hanak) nella grande città di Baghdad, dove Beremiz diventerà celebre e famoso risolvendo situazioni che per altri erano matematicamente impossibili (come la divisione dei 35 cammelli o il problema delle sette perle). Nel corso della storia Beremiz stringerà amicizia con personaggi via via più importanti, tra i quali alcuni sceicchi e il Maharajah di Lahore; finché nel suo momento di massima gloria sposerà Telassim, la figlia di uno sceicco, nonché sua ex allieva di matematica. La vicenda è accompagnata da un gran numero di indovinelli e curiosità matematiche, come le incredibilissime proprietà del numero 142857. [Wikipedia].
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