Fedra

Fedra seconda moglie di Teseo Re di Atene nudriva ardente fimma d'amore per Ippolito figlio del primo letto del suo consorte. Vedendosi disprezzata, e non corrisposta, liberato che fu Teseo dalla prigione di Aidoneo Re dei Molossi, giurò di farne aspra vendetta. Lo accusa quindi per traditore del talamo nuziale. Creduto Teseo alle assertive di Fedra condannò Ippolito al furor di Nettuno. Il Nume lo esaudì, e mentre Ippolito passeggiava nel suo carro in riva del mare sulla spiaggia di Trezene, orribile mostro che uscì dalle onde, spaventò i suoi destrieri, e venne precipitato da essi fra' scogli. Fedra straziata allora da rimorsi manifestò a Teseo il suo fallo, e si diede da se stessa la morte.

Questo tragico avvenimento che fornito avea al Teatro Greco il subjetto d'interessante tragedia, fu sulle scene francesi ritratto egregiamente dal Signor Racine. La versione che ora ha donata all'Italia il Pimbiolo non rende men superbi i Teatri Italiani del possesso di questo egregio lavoro. I nostri associati ci avranno buon grado nel vederla inserita nella presente collezione.

Poemas, poesias